Promuovere sani stili di vita per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori

Indice dei contenuti

Nelle prime righe della sua Costituzione, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) descrive la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattie o infermità”. Una definizione importante che chiama in causa diversi aspetti della vita delle persone, coinvolgendo necessariamente anche i contesti occupazionali. È qui infatti che, seppur con le dovute distinzioni e declinazioni, le persone trascorrono una parte significativa del proprio tempo. Le condizioni in cui si svolge l’attività lavorativa hanno quindi un impatto rilevante sulla salute e sul benessere generale della persona. 

Ecco perché negli ultimi anni si è sviluppato il concetto di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro (WHP, Workplace Health Promotion, in inglese), che prevede non solo l’attuazione da parte dell’azienda di tutte le misure utili a garantire la sicurezza dei lavoratori, ma anche l’integrazione di attività concrete che li aiutino a migliorare la propria salute, nel senso più ampio già citato, con l’obiettivo di ridurre i fattori di rischio e l’insorgere di patologie croniche.  

Perché promuovere la salute nei luoghi di lavoro

La promozione di sani stili di vita esula dagli obblighi specifici di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro previsti dal Decreto Legislativo 81/08, che restano prioritari, e mira a incentivare e sostenere il benessere della persona.
Partecipare a ulteriori progetti di sensibilizzazione su tali tematiche significa creare ulteriori opportunità affinché lavoratori e imprenditori artigiani possano scegliere consapevolmente di adottare comportamenti salutari, al lavoro come fuori, con numerosi vantaggi per i singoli e per la collettività. 

I vantaggi per i lavoratori e per le aziende 

Lavoratori e imprenditori possono trarre numerosi benefici dall’adozione di abitudini sane, con ricadute positive che vanno anche oltre i confini aziendali, tra cui:  

  • il miglioramento della salute dei lavoratori nel breve e nel lungo termine; 
  • l’incremento della produttività aziendale in ragione di una riduzione delle assenze dal lavoro e del turnover o sostituzione di personale, ma anche di un clima aziendale più disteso e di un aumento della motivazione nei lavoratori;
  • la promozione di un’immagine aziendale positiva e attenta ai bisogni dei lavoratori;
  • la possibilità per l’azienda di raggiungere un punteggio tale da ottenere la riduzione del tasso medio di tariffa da versare all’INAIL (Modulo per la riduzione del tasso medio per prevenzione);
  • un risparmio per la comunità in termini di costi sanitari e sociali legati a trattamenti e terapie per la gestione e la cura delle malattie croniche.

Rischi per lo stile di vita e sul lavoro

La promozione della salute nei luoghi di lavoro è quindi una strategia complementare e integrativa alle norme sulla sicurezza ed è tanto più utile quando è tesa a evitare o ridurre rischi presenti sia nello stile di vita che nell’ambiente di lavoro, che si sommano o si potenziano a vicenda.
Pensiamo ad esempio al tabagismo nei lavoratori esposti ad agenti nocivi per l’apparato respiratorio (ad esempio formaldeide nelle fonderie, cromo nelle carpenterie, fibre in amianto, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, e così via). Oppure all’eccessivo consumo di alcol che potenzia l’effetto tossico di alcune sostanze come solventi, pesticidi, metalli, o alle abitudini alimentari scorrette in persone diabetiche che lavorano su turni, o ancora alla mancata attività fisica in soggetti obesi che fanno un mestiere sedentario.
Fornire modelli di riferimento salutari e riuscire a innescare e a far mantenere comportamenti virtuosi può limitare i possibili danni anche nel contesto lavorativo.   

Come promuovere la salute nei luoghi di lavoro

Dunque come si promuove la prevenzione e la salute in azienda?
Il primo passo è la realizzazione di strumenti di informazione facilmente comprensibili e la loro condivisione in luoghi ben visibili e sempre a disposizione di tutti. Tra questi può esserci ad esempio la creazione di una bacheca “della salute” aziendale con poster, depliant e altri materiali illustrativi che coprano tutti gli argomenti essenziali (buone pratiche, vaccinazioni, ecc.) prodotti da enti qualificati come il Servizio sanitario regionale e nazionale e altre istituzioni pubbliche.
È poi importante coinvolgere le figure preposte alla prevenzione e cura, come l’RLST e il Medico competente, in progetti istituzionali e interventi ad hoc – anche a carattere individuale e personalizzati, ad esempio nel corso di riunioni periodiche e visite mediche già previste dal protocollo di sorveglianza sanitaria. Sono sconsigliate invece iniziative spot in azienda, non supportate da un’adeguata programmazione e non vincolate a evidenze scientifiche di efficacia e a un favorevole rapporto costi – benefici: si tratta di interventi isolati che non rientrano in programmi di promozione della salute dei lavoratori e che non hanno in generale efficacia.
Deve essere evitata l’esecuzione indiscriminata di esami di laboratorio che, soprattutto senza un’adeguata e competente interpretazione nel quadro complessivo della persona, rischiano di generare falsi malati o, al contrario, di fornire false sicurezze.

Condividi su

Articoli più letti

Seguici Su

Contenuti Tecnici

Vuoi rimanere sempre aggiornato

Iscriviti alla nostra Newsletter

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *